Domenica 17 novembre ci siamo recati presso la Grotta del Lauro (CP 8), una cavità da cui sgorga acqua e che, secondo un rilievo datato, si insinua sotto l’abitato di Petina per circa 170 m. L’ingresso, situato a quota 550 m s.l.m., è raggiungibile grazie a un comodo sentiero battuto.
All’attività escursionistica hanno partecipato Aristide Fiore, Rocco Pignata e Giampaolo Pinto, tutti membri del Gruppo Speleo Melandro di Satriano di Lucania (Pz). L’escursione ha previsto anche la visita alla risorgenza Niedda, nei pressi del mulino abbandonato sulla vecchia strada dei Mulini a ridosso del Vallone Sant’Onofrio e l’individuazione della Grotta della Moneta Antica (CP 297) che, purtroppo, non siamo riusciti a trovare.
Abbiamo scelto di visitare questi siti per essere complementari e sinergici rispetto al lavoro di esplorazione che altri gruppi speleologici stanno portando avanti in quest’area. La scelta di visitare la Grotta del Lauro, la risorgenza Niedda e la Grotta della Moneta Antica si inserisce all’interno di un progetto di ricerca e documentazione delle cavità carsiche presenti nel territorio compreso tra Petina e Auletta (Sa) iniziato nel 2018 col rilievo della Grotta nella Galleria Sant’Onofrio (Cp 1459). L’obiettivo è quello di poter contribuire al lavoro già avviato da altri gruppi speleologici e integrare i dati raccolti verso la definizione di un quadro più esaustivo della rete carsica locale. In particolare queste tre cavità sono state selezionate per la loro posizione strategica e per le potenziali connessioni idrogeologiche con altre cavità note.
Le informazioni e le fotografie raccolte durante l’uscita saranno confrontate con i dati del 2019, anno in cui si è tentato di superare il sifone terminale della Grotta del Lauro e di effettuare un’immersione preliminare alla risorgenza Niedda, senza però raggiungere gli obiettivi a causa della natura del sedimento che, appena ci si immerge, azzera immediatamente la visibilità.
L’importanza di approfondire le conoscenze sulla risorgenza Niedda è data dal fatto che prove di colorazione effettuate nel 2012 hanno confermato che è il recapito naturale delle acque che scorrono dal sistema Milano – Poeta. Invece, la provenienza delle acque che fuoriescono alla Grotta del Lauro è sconosciuta, ma l’odore pungente di fogna all’ingresso suggerisce che sia ancora interessata da percolazioni della rete dell’abitato di Petina.
Determinare la provenienza delle acque che alimentano la Grotta del Lauro è importante perché la presenza di inquinanti potrebbe avere implicazioni significative sulla qualità delle acque sotterranee e sull’ambiente circostante, a cominciare dal Vallone Sant’Onofrio in cui si riversano.
In futuro, continueremo a monitorare e indagare l’area del Vallone Sant’Onofrio per approfondire la conoscenza del territorio e cercare la Grotta della Moneta Antica.