La Grotta di Castel di Lepre a Marsico Nuovo (Pz) termina con un sifone: lo speleosub Francesco Papetti si immerge per esplorarlo.
Lo speleosub Francesco Papetti in procinto di immergersi nel sifone terminale della Grotta di Castel di Lepre. (Foto di Giampaolo Pinto)

La Grotta di Castel di Lepre, in località Campo S.Vito di Marsiconuovo (Pz), censita al catasto cavità naturali della Basilicata con il numero B038, è una grotta attiva e il suo sviluppo spaziale di oltre 2.300 m la rende la più estesa della regione.

La grotta convoglia acqua dall’ingresso principale ma anche da altri punti di infiltrazione sparsi sul territorio circostante che, favoriti dalla fratturazione della roccia calcarea, generano un torrente sotterraneo continuo dal regime idrico variabile in funzione della piovosità.

Dal momento in cui si è giunti al sifone terminale la prima volta, quel limite fisico, oltre il quale al normale speleologo si impone di fermarsi, la curiosità e l’impaziente senso di scoperta hanno consumato gli esploratori che si sono avvicendati nella ricerca di passaggi, o in attese e monitoraggi per valutare se, in periodi siccitosi, una portata inferiore avesse potuto offrire una occasione di proseguire.

La Grotta di Castel di Lepre convoglia acqua dall'ingresso principale, di fronte al quale posa la squadra impegnata nell'indagine speleosubacquea.
La squadra impegnata nella ricognizione del 18 maggio 2024 in posa di fronte all’ingresso della Grotta di Castel di Lepre. (Foto di Giampaolo Pinto)

Con il trascorrere degli anni i materiali e le tecniche si sono evoluti e si è reso possibile indagare la prosecuzione con l’ausilio di attrezzature speleosubacquee e l’intervento di specialisti opportunamente supportati.

Francesco Papetti, speleosub di Pescara, nella sua relazione, che potrete trovare al link indicato qui di seguito, ha ricostruito la storia delle immersioni organizzate e compiute fino alla sua recente del 18 maggio 2024, che ci ha tenuto con il fiato sospeso.

Buona lettura.