Il 25 e il 26 marzo si è tenuta la due giorni organizzata dal nostro gruppo col GSAVD – Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano e con Le tre T del Cervati – Sanza, dedicata all’Avvicinamento alla speleologia e” Puliamo il buio” 2023. Le fasi della manifestazione sono state intervallate da momenti di convivialità.
Avvicinamento alla speleologia
Sabato 25 marzo si è svolta la visita guidata della Grotta Mariolomeo a Casaletto Spartano (SA). Il nostro gruppo ha fornito sette accompagnatori.
I 23 partecipanti, fra i quali due minori, erano tutti equipaggiati con caschi dotati di impianti di illuminazione forniti dall’organizzazione. Affiancati dagli speleologi, hanno sperimentato la scoperta del mondo sotterraneo in totale sicurezza.
I visitatori hanno potuto così apprezzare la bellezza della caverna, ricca di concrezioni e piccoli specchi d’acqua. Hanno però ricevuto anche nozioni su origine e evoluzione delle cavità naturali e sulle forme di vita che le popolano. L’osservazione diretta di molti degli aspetti illustrati ha reso più efficace la loro divulgazione.
Puliamo il buio
Nel tardo pomeriggio, presso il Centro di Educazione Ambientale (CEA) di Sanza (SA), I relatori hanno presentato l’iniziativa “Puliamo il buio” 2023, con il patrocinio della Federazione Speleologica Campana e del Comune di Sanza.
Promossa dalla Società Speleologica Italiana ETS (SSI) e da Legambiente, “Puliamo il buio” intende sensibilizzare i cittadini e le istituzioni al problema delle discariche abusive sotterranee.
Il nostro gruppo è particolarmente attento alle tematiche ambientali. Ha già aderito ad alcune delle scorse edizioni di questa iniziativa. Ha offerto la propria collaborazione a uno studio sulla gestione sostenibile delle grotte turistiche. Si è inoltre dimostrato sollecito nella segnalazione di emergenze naturalistiche meritevoli di tutela e valorizzazione.
Nella mattinata di domenica 26, ventidue volontari hanno messo in pratica quanto detto la sera prima. Hanno estratto dall’Inghiottitoio Rio Torto di Sanza (SA) circa 35 kg di rifiuti. I materiali erano concentrati soprattutto nella parte iniziale della grotta e nel laghetto terminale.
Tornati presso il CEA, i volontari hanno effettuato l’analisi merceologica del materiale recuperato. Hanno poi differenziaziato il tutto per conferirlo al sistema di raccolta comunale.
Il materiale recuperato era composto prevalentemente da plastica (bottiglie, taniche, polistirolo ecc.), metalli (bombolette spray, filo di ferro ecc.) e vetro.
Successivamente, nella sala conferenze del centro, i partecipanti hanno ascoltato la relazione finale sull’attività svolta. Infine, si sono confrontati sulla tutela degli ambienti sotterranei. Nella loro doppia valenza di serbatoi di riserva idropotabile e ecosistemi ricchi di biodiversità, essi meritano di essere tutelati. Vanno intraprese in primo luogo campagne di sensibilizzazione e azioni dirette come quella appena conclusa.